Sul giornale l’Avvenire è stato recentemente pubblicato quest’articolo di Gianluca Scarnicci, che riguarda la figura e l’attività pastorale di Don Tito Rovai, Parroco della Parrocchia della Beata Anna Maria Taigi di Vico Alto.
“A Siena la Parrocchia della Beata Anna Maria Taigi nella zona di Vico Alto è una delle più popolose della città, con una presenza di Avvenire anche nei mesi estivi. Una comunità che negli anni è cambiata radicalmente invecchiando un pò a causa anche della forte denatalità. Ma è sempre in prima linea soprattutto per le emergenze sociali, ospitando singoli o famiglie segnalate dalla Caritas diocesana. Ma non solo: spesso vengono attivate raccolte straordinarie di generi alimentari, vestiti e il necessario a chi è in difficoltà. Una parrocchia attenta anche alle nuove generazioni e aperta ad attività culturali grazie anche agli ampi spazi creati proprio per fare comunità, accogliendo anche le parrocchie vicine per eventi culturali e formazione. Il motore è il parroco, monsignor Tito Rovai, classe 1938 da Vagliagli – Castelnuovo Berardenga, conosciuto in tutta la città di Siena come parroco dei record: sessant’anni di sacerdozio festeggiati quest’anno, ben 9 chiese fatte costruire, comunità tra le più popolose e complesse della città affidate alla sua cura pastorale. Ovunque si è fatto amare da tutti. Nonostante l’età, don Tito sa dialogare e confrontarsi anche con le nuove generazioni, lui che ha sempre amato le novità come stimolo per rimettersi in discussione, con la dote della capacità comunicativa. Don Tito è anche il correttore della Imperiale Contrada della Giraffa, con la quale ha vinto ben 9 palii. Attualmente è il correttore più vittorioso – oltre che il più anziano – in attività. Le sue origini sono semplici e comuni, papà scalpellino e mamma casalinga: una famiglia unita, con i nonni protagonisti. La vocazione passa da un’esperienza in Seminario non semplice, ma sarà proprio lui a cambiare certe regole ormai superate, aiutando così molti giovani ad avvicinarsi alla vocazione. La sua è stata una vita densa, piena di imprevisti, lui che a 6 anni appena è stato testimone dell’assassinio di Bruno Bonci, giovane partigiano senese ucciso a Vagliagli per mano dei nazisti il 12 giugno 1944. E sarà proprio Vagliagli la sua prima parrocchia. La sua “missione” come parroco è stata segnata anche da numerosi viaggi all’estero e da tante relazioni. Al centro di tutto la comunità parrocchiale, per la quale ancora oggi si dona senza sosta alla soglia dei 90 anni. Con Avvenire al suo fianco.”